25 novembre 2020: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” Isaac Asimov

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il CPO presso il COA di Forlì Cesena invita le/gli iscritte/i al Ns. Ordine, la magistratura ed il personale tutto del Palazzo di Giustizia ad una riflessione.

Il 2020 è stato un anno molto particolare, funestato da una pandemia senza precedenti, che ancora imperversa e che ha cambiato le abitudini di vita di tutte/i noi.

Il lockdown di qualche mese fa ha fatto calare una cappa di silenzio surreale nelle strade, nei negozi, negli uffici e nelle case.

Ed in silenzio, nelle case, le donne hanno continuato, schiave dei loro persecutori, ad essere violentate, fisicamente e psichicamente. I riflettori si sono spenti proprio quando c’era più bisogno di fare luce su realtà degradanti, in cui le donne continuavano, sole, a patire.

Da qui l’importante iniziativa, per esempio spagnola, di “mascarilla 19”: due parole che, pronunciate semplicemente in farmacia, permettevano alle donne vittime di persecuzione di essere finalmente soccorse, ascoltate e sottratte alla violenza domestica.

Il 2020 è stato l’anno delle/gli avvocate/i in pericolo: abbiamo visto la nostra categoria vittima delle più feroci persecuzioni e imprigionata per impedirle di svolgere la nostra professione tanto amata, quanto indispensabile per la tutela dei diritti umani. Tra le vittime anche molte donne, Nasrin Sotoudeh ed Ebru Timtik, che è morta per protestare contro questa forma di violenza.

Il 2020 è stato anche l’anno di importanti novità, che hanno fatto credere che qualcosa possa veramente cambiare e che hanno dato speranza e rinnovata voglia di fare a tutte/i: l’elezione di Kamala Harris a vice presidente degli Stati Uniti d’America, che nel suo primo discorso post-elettorale si è rivolta alle donne e ha detto: “Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima. Ogni bambina, ragazza che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi. Noi saremo lì con voi”.

E poi l’elezione della Professoressa Antonella Polimeni a Magnifica Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, il più grande Ateneo d’Europa, la quale durante un’intervista rilasciata ad un  quotidiano ha dichiarato: “Ragazze siate autorevoli, così si combatte il maschilismo”, perché “L’aggressore fiuta la preda. Coltivate l’autostima e la consapevolezza delle vostre capacità”.

Mentre tutte/i respiravamo questo nuovo vento di affermazione, di possibilità, di riscatto e di giustizia di genere, Barbara Gargano veniva uccisa a Carignano con i suoi piccoli Aurora e Alessandro, per mano di un uomo, suo marito e padre dei bimbi, perché tutti “colpevoli” della decisione di separarsi.

Una ragazza veniva abusata per ore da un uomo “brillante imprenditore, un genio” e chissà quante donne venivano picchiate dentro le loro case.

Quanta strada ancora da fare: solo insieme, denunciando, rompendo il silenzio, aprendo gli occhi laddove finora è stato più facile chiuderli, credendo nelle nostre possibilità, potremo dire un giorno “c’era una volta la violenza contro le donne” e potremo cancellare dai titoli dei giornali “Sì, però se l’è cercata”.

Vi salutiamo con dei bellissimi versi, di una grandissima donna, dedicati alla collega Raffaella Presta, alla giovane studentessa Stefania Garattoni, a Barbara Gargano, a tutte le altre e a tutte/i noi.

Buon 25 novembre.

 

“Io ero un uccello

dal bianco ventre gentile,

qualcuno mi ha tagliato la gola

per riderci sopra,

non so.

Io ero un albatro grande

e volteggiavo sui mari.

Qualcuno ha fermato il mio viaggio,

senza nessuna carità di suono.

Ma anche distesa per terra

io canto ora per te

le mie canzoni d’amore”

 di Alda Merini

 

Il Comitato Pari Opportunità